21 ottobre 2013

Bambi and the city


Sottotitolo: Se dopo la lettura avrete voglia di lapidarmi, rivolgersi a Giada





Carrie Bradshow ha quarant’anni, non sa farsi un uovo al tegamino e ha i problemi esistenziali di una dodicenne col menarca.
Tuttavia, molte delle mie amiche vedono un po' di lei in me, e non ho ancora realizzato se la cosa mi faccia sorridere o vomitare.

Sarah Jessica Parker a parte, la storia è questa: non esistono gli Stronzi, esistono le Ingenue.
non hanno la macchina dal meccanico

non hanno lasciato a casa l’iphone tutto il giorno
non sono rimasti bloccati in ufficio fino a tarda notte

non hanno nessuna ex che minaccia il suicidio

non hanno paura di soffrire buttandosi a capofitto in un’altra relazione.





SONO DISINTERESSATI.

Questa è l’unica verità, mi dispiace: non gli interessate.

Non arrabbiatevi con me, io ero una di quelle che prendeva i taxi alle due di notte per correre dall’altra parte di Roma per qualcuno che non valeva neanche la metro B, poi ho smesso.



Ragazze, io vi amo, ma a volte, inconsciamente è chiaro, non vi rispettate.

E se non lo fate voi, come potrebbero farlo loro?



Se una cosa non vi sta bene, ditela.

Se un atteggiamento vi infastidisce, fatelo notare.

Se sentite puzza di fregatura, chiarite.
Se vi manca di rispetto, alzate i tacchi 13 che tanto amiamo e "Adieu".



Non esistono gli uomini stronzi..spesso, senza accorgercene, siamo noi a dargli segnali sbagliati.

Va benissimo la dolcezza, l’affabilità, l’accondiscendenza, ma il sesso forte spesso tende ad approfittarsene, e quel punto bisogna chiedersi: lo vogliamo davvero impostare così questo rapporto?




Se un uomo è davvero interessato (si, è così SEMPRE), farà il possibile e l’impossibile per farvi felici, ci sarà se avete bisogno di lui, non ci sarà proprio nessun dannato meccanico, e nessuna storia appena chiusa che gli impedisce di andare avanti, non esisterà la timidezza nel baciarvi in pubblico, non avrà bisogno di nessun tempo per pensarci, e non esiterà nel presentarvi a chi vi incontra per strada.



Finché ci accontenteremo delle briciole, saremo noi ingenue, non loro stronzi.
Così come per piacere bisogna piacersi, per avere accanto qualcuno che rispetti la nostra felicità, dobbiamo farlo noi per prime. Non vi pare?








Buon inizio settimana (:




17 ottobre 2013

Sometimes Fashion meets Comfort, Anna.


Sottotitolo: Non sto dicendo niente di nuovo, ma lo devo dire lo stesso.


Quando qualche tempo fa Anna Dello Russo esordì con la fatidica “fashion is uncomfortable”, avevamo annuito con solidarietà e ci eravamo fatte tutte il segno della croce. Pronte ad affrontare ore su le odiatissime e ritornatissime scarpe a punta, e i gelidi crop tops, più o meno come un soldato affronta una guerra.
Poi sono arrivati loro, e con loro le linee morbide, e l’oversize, e la mia straripante felicità.
MSGM, Givenchy, Jeremy Scott, Kenzo.





Le indossiamo quando arranchiamo in un parco sperando di ottenere il sedere di Alessandra Ambrosio; le portava il primo amore, con il berretto al contrario, quando scommettevate su chi avrebbe fatto scoppiare prima la bolla di Big Babol; le abbiamo comprate alla fine di un concerto, consapevoli che non avremmo mai avuto il coraggio di indossarle in pubblico:
LE FELPE.

Con i mostri, con i fiori, o gli animali.
Comode, calde, ironiche, e avvolgenti.

Jeremy Scott come tema ha riproposto le Madballs: palle di gomma con cui giocare, gettonatissime negli anni ’80, raffiguranti teschi, occhi a pendenti dalle orbite e creature bavose.
Massimo Giorgetti ha reso famoso il suo fedele Jack Terrier di nome Pane, quasi dipinto con gli aquerelli che usavamo da piccoli.
Riccardo Tisci ha probabilmente fatto abbattere il rottweiler e ha scelto Bambi.(Riccardo, non dovevi, sono lusingata.)
In quanto a voi, Carol e Humberto, avete completamente mixato le referenze etniche del marchio conservandone tuttavia l’ispirazione e la dinamicità, e per questo avete tutta la mia stima, e avevate sbancato con la tigre, lo ammetto, ma quell’occhio… #brrrr









Portata XXL come vestito e tacchi alti, o con gonna longuette e stringate, o sopra un boyfrien jeans.. alle fashion victims l’ampia scelta. (:

30 luglio 2013

Diario di una pessima blogger

Quando sarò una brava blogger smetterò di mangiarmi le unghie, metterò il mio blog prima della mia laurea, prima del mio fidanzato, prima delle mie vacanze.
Quando sarò una brava blogger anzichè pensare al mio futuro post-IED, sarò su instagram a fotografarmi le gambe col mare all'orizzonte, o a farvi sapere cos'ho mangiato con tanto di foto della colazione, del brunch, del pranzo, merenda, aperitivo, cena, spuntino di mezzanotte..
Quando sarò una brava blogger indosserò le Birkenstock perchè qualche malato ha deciso che sono la nuova tendenza dell'estate 2013. E qui voglio aprire una breve parentesi:
Il fatto che brand come Versace, o Prada, o Celice, guardino sempre di più alla Russia piuttosto che al Giappone, fa dei rispettivi direttori artistici dei geni indiscussi ok, perchè siamo in un periodo storico-economico in cui i buyer stranieri la fanno da padrone, ma questo non significa (in nessun universo umano, animale o minerale) che dobbiamo dimenticarci di essere italiani, per tanto iniziatori dello stile e dell'eleganza, insieme ai francesi, bien sur!

O vogliamo finire pure noi con i calzini con i saldali col velcro e le spalline del reggiseno in silicone?







Quando sarò una brava blogger sfiderò la mia pressione bassa e andrò per le strade di Roma a farmi foto, e poco importa se mi sentirò come se avessi dieci phon puntati contro, io sarò una blog seria.
Fingerò di fare colazione con un cappuccino chiaro con molto latte ma poca schiuma, un bastoncino di cannella e un gran cereale impastato dagli angeli con un velo di confettura di violette del bosco delle fiabe, perchè a quanto pare fa figo.
Aggiornerò costantemente la mia vita virtuale, anzichè vivermi quella reale: chi ha bisogno di amici veri quando ho follower e likes?

State tranquilli, questo momento per me è ancora molto lontano: intendo continuare ad essere una pessima blogger, perchè amo il mio essere disordinata e scostante, perchè la mattina io bevo uno sfigatissimo caffè, e le birkenstock le lascio ai francescani.



Buona giornata miei pochi e adorati lettori.
I vostri commenti/e-mail sono carinissimi e prometto che mi sforzerò di essere più presente.
Love u all (:




21 maggio 2013

more yesterday than today





E poi fece quella cosa che le donne amano tanto in un uomo..mi fece ridere.














T-shirt: unknown brand
Trousers: Zara
Slippers: Zara
School bag: vintage


Photographer: Federica Rossi D'Arrigo




Mood of the day
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19 maggio 2013

sunday's stuff


 guardate un film, o meglio, tanti film.



rimanete a letto col vostro uomo, che le sue braccia sono meglio di qualsiasi piumone del mondo.




cucinate cose che pensavate di non saper cucinare

drogatevi di classici Disney



drogatevi di musica (Rudy, penso tu sia l'uomo della mia vita da che avevo sei anni.)


guardate vecchie sfilate e smettete di cucinare



programmate viaggi



ordinate l'armadio e leggete un libro


iniziate a pensare di che colore sarà il vostro prossimo bacio



andate in giro per la città e siate grate a voi stesse di averla scelta come Casa.



o dormite.
in abito da sera, davanti casa di Elvis.
o in pigiama e mollettone in testa.
come vi pare.
la domenica è come vi pare.




Mood of the day
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16 maggio 2013

Pigiama-brutte-party

  Se siete del genere "leggo le calorie anche delle gallette di riso" abbandonate questa pagina.
Se invece come me, sareste rimaste volentieri ai 19-20 anni e già pensate a calarvi gli anni quando ve lo chiedono, vivete in un film in cui voi siete l'indiscussa drama queen protagonista, e avete amiche dolci-chepiùdolci-nonsipuò, allora potete continuare con la lettura.







La regola base per un pigiama-brutte-party è, naturalmente, essere brutte: no trucco, no vestitini carini, no capelli fatti..niente di tutto ciò. Dovete essere brutte, impresentabili, come vi fareste vedere solo dalle vostre amiche fidate.
"La prima che è si presenta semi-carina dorme sul balcone" ho detto ieri mentre organizzavamo il tutto.

Sto parlando di un pigiama party.
Bisogna essere oneste: non importa l'età anagrafica, non importa se hai chiuso da poco con una persona importante o se stai frequentando qualcuno e va tutto a gonfie vele. Non importa se sei una manager di successo con le palle ottagonali o un gattino timido e indifeso che si commuove per tutto. Ci sono momenti, nella vita di una ragazza, in cui si ha bisogno solo ed esclusivamente di gelato, vino, amiche e pigiama.








Quindi ricapitoliamo:
- Amiche quante ne volete;
- Pizza, pop corn, gelato, vino, marshmellow.
- Non potete scegliere cosa mangiare tra le cose elencate sopra, dovete mangiare tutto.
- Decidete che film guardare: devono essere tanti, e con qualche attrice stupenda che ora è ingrassata da pazzi, o un musical con uno stacchetto che costringa tutte a cantare con una spazzola come microfono.
- Restauratevi!!: pedicure, manicure, maschere per il viso, impacchi per i capelli.. ma non esagerate, altrimenti diventerete carine e infrangerete la prima regola sopra citata.
- Ora vagonate di cuscini e coperte, pupazzo del cuore (ce lo abbiamo tutte, non mentite), e pettegolezzi a più non posso.









Un giovedì senza mai più ombrello, per tutte (:






Mood of the day
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13 maggio 2013

I link di una nerd per finta.



Non sono affatto una nerd.
Il Mac lo uso solo per le mail dell'università, Facebook, il blog; non aggiorno l'iPhone da mesi, non mi vedo telefilm a ripetizione, non mi chiudo con i videogiochi, di tecnologia ne capisco pochissimo.
In questo periodo però, costretta a stare più tempo su internet, causa ricerche per la tesi di laurea (giugno, ti prego, arriva subito) è sempre più frequente che mi imbatta in siti di cui inevitabilmente mi innamoro.
E credo sia carino condividerli con voi: 
1. Non vedo l'ora ;
2. Quando fuori piove, mangia arcobaleni ;
3. Già le vedo in camera mia ;
4. Dieci volte colazione ;
5. E io che credevo bastassero phon&piastra ;
6. Vi prego, portatemi a Santorini ;
7. C'è una francese in ognuna di noi ;
8. Con il mare nella testa, sempre ;
9. Perchè scrivere , è il modo di esprimersi più bello che c'è.


Che sia per tutti, un rilassante e sereno inizio settimana (:





Mood of the day
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11 maggio 2013

La prova costume

Il più grande incubo di ogni essere vivente, uomo o donna, animale, vegetale o minerale.
Tutti noi, arriviamo a maggio-giugno e inevitabilmente pensiamo "TTThò, forse non avrei dovuto ingozzarmi di patatine/kebab/gelato/McDonald/birra/pasta/pane/pasta&pane/lasagne/cornetti/caramelle/pizza".






Ho fatto pausa-cibo mentre scrivevo, scusate.
Dicevamo.


Potrei, come in Cambio di stagione, per non esaurire , consigliarvi di fregarvene altamente.
Ma, in quanto donna (= pippe mentali), questa volta cercherò di fare almeno finta di avvicinarmi all'argomento.
Ciò non significa assolutamente che da qui a poco leggerete slogan come "nutritevi di acqua ghiacciata e broccoli!!!" o "volete dimagrire?siete stanche dei chili di troppo?prendete ago e filo e cucitevi la bocca da qui a luglio!" o ancora "andate in chiesa, inginocchiatevi, e chiedete al Signore di far almeno ingrassare gli altri".
Vorrei concentrarmi su un altro aspetto importante e strettamente correlato: l'autostima .
I punti da focalizzare sono tre:

- PIANTATELA DI GUARDARE GLI ALTRI.
Lo faccio anche io. Sempre. 
Sono alta 1.75 e, durante l'anno, oscillo tra i 59 e 62 kg, dovrei solo tacere e ringraziare tutti i Santi direte voi, e invece no. Sono letteralmente ossessionata dalle gambe.
C'è la premiazione degli oscar? Guardo le gambe delle attrici.
Vado ad una festa? Guardo le gambe delle invitate.
Vado in palestra? Guardo le gambe delle iscritte.
Mi provo un vestito davanti allo specchio? Sono la prima cosa che controllo.
Gambe-Gambe-Gambe.
Devo smetterla, non c'è altro da dire.
Io non avrò mai un altro corpo. E neanche voi.
Il nostro corpo è questo, non sarà mai quello di quella modella, quell'attrice, quella collega dell'università. 
Possiamo analizzare i nostri difetti più grandi e, quando è possibile, cercare di risolvere il problema; altrimenti accettarli.
Siate combattive, se c'è qualcosa che proprio non vi fa sentire a vostro agio, cambiatela, anche se vi serviranno mesi, anni, non importa. Cambiatela.
Se è una cosa immutabile, PAZIENZA.
Non so voi, ma se io fossi un uomo, sceglierei una donna bella in modo particolare, rispetto ad una convenzionale. Tutta la vita.
Quindi basta guardare chi è intorno a noi, e concentriamoci su quanto siamo speciali e favolose.

- PHOTOSHOP REGNA SOVRANO.
Ve lo dice una che è all'ultimo anno di un'università di moda, e tra ore di shooting e casting e post-produzione, ne ha viste davvero troppe.
Non credeteci, mai. In nessun caso. 
Alla maggior parte delle modelle, tolgono addirittura la pelle.
Proprio così, la pelle che vedete nei giornali, altro non è che una texture.
I servizi fotografici dei magazine, i cartelloni pubblicitari, siti di abbigliamento sono un'enorme, colossale, smisurata, ciclopica menzogna.
Inoltre (e questa è una cosa che voglio dire più della poesia di natale da piccola con l'applauso di tutti i parenti) io sono fermamente convinta che, chi lavora nella post produzione delle foto per Asos.com , vada a lavoro ubriaco o sia affetto da Parkinson: curve a caso che in natura non si sono mai viste, un braccio grande e uno anoressico con però la ciccetta vicino l'ascella, pance con buchi improvvisi, culi frastagliati: nient'altro che bugie, e dette male pure.











-CIRCONDATEVI DI ENERGIA POSITIVA.
Sapete, c'è gente, li fuori, a cui non frega un accidente se avete il naso un po' aquilino, siete alte 1.50, avete il viso un po' segnato dall'acne e preferite una birretta in più al ventre piatto.
Sono vostri amici comunque e vi amano sicuramente per la vostra personalità, non per come siete esteticamente.
Loro si concentrano solo sulla vostra solarità, disponibilità, ironia, intelligenza..fatelo anche voi.
Impariamo a concentrarci su ciò che di bello abbiamo, anzichè farci ossessionare da ciò che ci manca.

Anche perchè, e di questo ne sono certa, anche le riccone super gnocche non si apprezzano, pensano di avere la cellulite e il sederone, sono depresse, fanno dentro e fuori dalle rehab e vengono cornificate abbondantemente.

Guardiamo il lato positivo, almeno noi possiamo sfoggiare con fierezza il nostro corpo imperfetto in spiaggia, senza il rischio di apparire su tutti i giornali.
A chi interesserebbe vedere le mie smagliature?




#donatellaseituttenoi.







Buon weekend a tutte (:

7 maggio 2013

Cambio di stagione, per non esaurire.





Qui a Roma oggi in realtà è settembre, non inizio maggio, quindi “Bambi, sarebbe più appropriato un altro tema”, ma ormai l’avete capito che lo scettro nel reame dell’incoerenza è mio, vero?
Il cambio di stagione.
Che stress eh?E invece no.
Per me il cambio di stagione non è sistemare l’armadio, è ricordare le estati precedenti.
Che è un po’ il motivo per cui amo così tanto la moda poi: per me un vestito ha una storia da raccontare, ti parla, e tu devi tenere bene a mente tutto ciò che ti dice.
Quella volta che l’hai messo perché era perfetto per un tramonto di fine giugno, e quella che si è macchiato costringendoti a correre per tutta la città con i tacchi in mano per trovare una fontanella per tentare in vano di riparare il danno,quella volta che ti ha fatto sentire un’autentica principessa, e quella che lo hai lanciato via incolpandolo di farti il culone, ma poi lo sei andato a riprendere in fondo alla stanza quasi chiedendogli scusa.
Quella volta che ti sei disperata perché ti stava troppo largo, e quella di quando hai dovuto accettare di essere troppo cresciuta per metterlo.
Quando ti serviva una cosa da buttarti addosso perché Lui aveva citofonato e tu avevi fatto tardi, quel vestio quella volta era li ad aspettarti, e quell’altra volta non era stirato ma l’hai messo lo stesso.






Insomma, fosse per me vi direi di sedervi a terra e ricordare, e se vi viene voglia di uscire lasciateli li, che i ricordi tanto si possono riprendere anche dopo un aperitivo…MA mi rendo conto che il mondo è popolato anche da persone metodiche e ordinate (lunga vita a voi, gente strana), quindi mi sono documentata da blogger seria quale sono (pernacchioni, grazie) su cosa fa la gente ordinata-diversa-da-me, ed ecco una piccola lista per non impazzire durante il cambio di stagione:
1) Non vi dirò mai e poi mai di fare una lista scritta, piuttosto di armarvi di una tazza di caffè, ottima musica, qualche ora isolate in camera vostra, e scatole come non ci fosse un domani.
2)Non vi dirò mai di ordinare l’armadio per scala cromatica, ma posso suggerirvi di dividere i vestiti da portare alla sarta, in tintoria, dal calzolaio, da buttare, che si sa,anche se le mode ritornano noi andremo a comprare cose che avevamo già identiche in qualche angolo nel dimenticatoio.
3)Riprendo il punto due perché so che molte di voi troveranno qualsiasi scusa per non buttare un capo: lo so ragazze, lo so, quella maglietta ce l’avevate addosso quando Lui vi ha mandato quel messaggio carinissimo, e quando lui era carinissimo, e voi eravate carinissime…Dai, non la mettete da tre anni e lui si è rivelato uno stronzo. BUTTARE.
4)Le scatole citate nel punto uno sono la cosa più utile dopo Shazam e quell’aggeggio  dell’ikea che taglia le mele con una sola mossa di kung fu: USATELE.
Potete metterci dentro maglioni, bigiotteria, cappelli, borse, candele..quello che vi pare.



5)Una volta conservate le cose che non metterete più per i prossimi quattro mesi, antitarme con la pala: Orphea vince su tutti.
6)Provatevi le cose: il fatto che adorate quella gonnellina appesa alla stampella non significa che l’adorerete addosso, magari non vi dona più come prima.
7)Guardate il lato positivo, se non volete buttarle potete sempre organizzare un mercatino (si, ho ripreso il punto 2, di nuovo): così potrete vendere cose per guadagnare soldi per comprare cose che presto rivenderete, o lascerete per casa facendo esaurire vostra madre, o come nel mio caso, la vostra coinquilina.
8)Suddividere per colore no, ma organizzare per tipo di capo si: da un lato gli shorts, dall’altro i vestitini, sopra le scatole, sotto i pantaloni. In questo modo avrete una visione completa e non metterete sempre le stesse cose solo perché sono sotto il vostro naso.
9)Una volta finito, potete sempre andare con le amiche a prendervi quel famoso aperitivo di cui scrivevo all'inizio. Io sarò lì da prima, perché al contrario di voi sono una casinista, perchè i miei vestiti sono ancora a terra, e io non voglio smettere di ricordare.


Un martedì con meno settembre e più maggio a tutte.



Mood of the day
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6 maggio 2013

Helmut Newton - La perfetta imperfezione.



Come Picasso ebbe il suo "periodo blu" e poi quello "rosa", la carriera di Helmut Newton può essere catalogata in tre brillanti volumi: White Women, Sleepless Nights, Big Nudes.
Sono questi i tre temi della mostra del grande fotografo a Roma, a Palazzo delle Esposizioni fino a luglio 2013.
Mithias Harder è il curatore dell'expo ideata dalla Helmut Newton Foundation, ma l'idea va attribuita a June Newton, vedova dell'artista.

Duecento fotografie mozzafiato, un labirinto emozionale che raccontano un uomo così umile da aver aspettato la veneranda età di cinquantasei anni per dare alle stampe un libro monografico.
Un fotografo di moda, si, ma soprattutto un mutevole rivoluzionario.
Con White Women, Newton spoglia la moda, nel vero senso del termine, usando i corpi delle modelle per dichiarare la sua idea sul ruolo della donna della società occidentale degli anni '70.



I corpi, gli abiti, e donne decisamente non perfette, continuano ad essere protagonisti anche nel secondo volume, Sleepless Night, uscito nel '78.
Questo è più un reportage retrospettivo, un unico volume per tutti i lavori, i ritratti, fatti nei magazine più rinomati come Vogue ed Elle.
Dopo questa pubblicazione, Helmut Newton verrà considerato un fashion photographer a tutti gli effetti.




Un fotografo en plein air, se così si può dire: le sue modelle infatti non sono mai in studio; magari piuttosto a casa sua, ma in barca, in ristoranti o hotel di lusso.
Sempre sensuali però, è la firma di Newton, che si serve della moda per comunicare altro, comunicare di se.
Nell'81 arrivano le gigantografie, i musei e le gallerie del mondo, dopo la pubblicazione di Big Nudes.




Questa mostra non è solo una testimonianza della vita di un artista come Newton, bensì è un racconto più personale, la diffusione di un pensiero più segreto e socialmente di grande valore.

Il fotografo mette in sequenza scatti realizzati sotto commissione, con scatti realizzati per se stesso, a renderle ancora più eloquenti, e affascinare lo spettatore.

Helmut Newton viene dalla borghesia berlinese, per leggi raziali ha lasciato la Germania, ha stretto amicizia con la fotografa Else Simon, è stato a Trieste e poi a Singapore, è stato nell'esercito australiano e ha sposato l'attrice June Bowne.
Ha lavorato per Vogue, per Marie Claire e Max.
Ha lavorato a campagne pubblicitarie per Chanel, Blumarine, Dolce&Gabbana..

Tutto questo fanno di lui un artista completo, un grand'uomo; e se la moda è stata ed è una gran moda, lo è anche grazie a questo grand'uomo.